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Tracciare il fluido o muco cervicale ti può dare indizi sui cambiamenti ormonali e sulla tua salute, ogni giorno. Comprendere questo linguaggio, che è comune a tutte ma specifico per ognuna, ti aiuta a capire quando hai ovulato, e ti permette di capire se qualcosa non va – per esempio un’infezione o uno squilibrio ormonale.

 

Funzioni del muco cervicale

  1. Nutrire gli spermatozoi
  2. Selezionare gli spermatozoi e renderli capaci di penetrare la membrana protettiva dell’ovulo
  3. Trasportare gli spermatozoi

Come si osserva il muco cervicale

  1. Può essere visto
  2. Può essere toccato
  3. Può essere percepito

Alte e basse maree del fluido cervicale

La cervice è un canale che collega il tuo sistema riproduttivo interno (utero, ovaie, tube di Falloppio) a vagina e vulva. La cervice, detta anche collo dell’utero, possiede delle ghiandole al proprio interno che producono un fluido. La qualità, quantità e consistenza del fluido variano a seconda della fase del tuo ciclo. Ognuna di noi ha un ritmo individuale, ma il fluido cervicale segue un modello coerente (così come gli altri bio-marcatori, come la temperatura basale o la stessa cervice).

I cambi che avvengono riguardano la qualità, quantità, consistenza e funzione del fluido. Questi cambiamenti rispondono ai cambiamenti ormonali del tuo corpo.

I nostri due ormoni ovarici, estrogeno e progesterone, rispettivamente stimolano e inibiscono la produzione e la qualità del fluido cervicale. Vediamo come.

cervice-figura-completa
L’apparato riproduttivo interno, con particolare della cervice. Immagine presa da materiale Medulla

Ritmo fluido

Come forse già sapete, un ciclo mestruale in salute e maturo può durare dai 23 ai 35 giorni (un discorso diverso vale per i primi dieci anni circa di ciclo e per gli ultimi dieci). La maggior parte di noi non ha un ciclo di 28 giorni, e questo non è un problema. Ma 28 giorni è una misura comoda – si può facilmente dividere per quattro come le quattro fasi del ciclo mestruale – e dunque qui ci basiamo, per la suddivisione del calendario, su un ipotetico ciclo di 28 giorni.

1. Mestruazione: Inizio del ciclo

Nei primi giorni del ciclo, sia l’estrogeno che il progesterone hanno livelli bassi. La cervice non produce fluido e comunque non riuscirai a distinguerlo dal momento che sarà mischiato al sangue, al tessuto endometriale e all’ovulo non fecondato. La sensazione è di bagnato caldo.

2. Da  secco ad appiccicoso: Dal principio alla metà della fase follicolare

Al principio della fase follicolare, l’estrogeno comincia a crescere. A maggiori quantità di estrogeno corrisponde la prima comparsa del fluido cervicale. Tuttavia, è probabile che nei primi giorni dopo la fine della mestruazione, non lo vedi. In questi giorni, quando passi la carta igienica, avrai una sensazione neutra o di secchezza. In questo momento il fluido è altamente batteriostatico, e al microscopio appare come un reticolato inestricabile, che intrappola lo sperma e non gli permette di navigare verso casa-base (l’ovulo, ma tanto l’ovulo non è pronto, e dunque è tutto calcolato). Inoltre, la sua consistenza serve a creare un tappo attorno alla cervice che impedisce il passaggio di agenti patogeni, e sperma, appunto.

Mano a mano che i giorni passato, cominci a notare un pochino di fluido sulla carta, ed avrà una consistenza grumosa, densa, collosa e appiccicosa. Su un ciclo di 28 giorni, il fluido comincia ad essere visibile generalmente intorno al giorno 7/8.

3. Cremoso/umido: Dalla metà alla tarda fase follicolare

Dopo qualche giorno di assenza o estrema collosità, il muco comincia ad apparire di consistenza più abbondante, cremosa ma comunque opaca. La quantità potrebbe essere maggiore, ed è possibile che raggiunga gli slip. Il colore tende al biancastro o al giallino. Siamo attorno al giorno 8/9 del nostro ipotetico ciclo di 28 giorni, ed è probabile che cominciate a percepire una sensazione umida all’entrata della vagina, o quando vi passate la carta igienica. Per umido si intende che la carta igienica offre meno resistenza e attrito rispetto alla fase precedente. I livelli di estrogeno sono sempre più alti e così anche i livelli di muco cervicale.

4. Albume/Bagnato: Dalla tarda fase follicolare all’ovulazione

Con l’avvicinarsi dell’ovulazione, la produzione di fluido cervicale aumenta in maniera esponenziale. Il fluido appare ora simile ad albume, tende al trasparente, ed è filante ed elastico, ovvero, riuscite a estenderlo in un filo elastico di diversi centimetri tra il pollice e l’indice. A volte è talmente liquido che “scompare”, ovvero, è come acqua e diventa come invisibile.  In questi giorni la sensazione è di bagnato e sdrucciolevole, oliatosia quando camminate sia quando vi pulite. Il picco di estrogeno che si verifica appena prima dell’ovulazione è responsabile di questi cambiamenti. Al microscopio il fluido ora appare con canaletti dalla tipica struttura a felce, che funzionano come rampe di lancio e aiutano lo sperma a spingersi dentro l’utero. Inoltre, contiene composti organici, glucosio e proteine che sono in grado di nutrire lo sperma fino a 5 giorni. Non solo, è anche in grado di selezionare gli spermatozoi più forti da quelli più deboli, e privilegiare i primi. Quando il fluido cervicale è al suo picco, durante questa fase, è chiamato in gergo muco di alta qualità.

5. Da appiccicoso a secco: Fase Lutea

Ad ovulazione avvenuta, il fluido cambia in maniera repentina. Nelle 24-48 ore successive all’ovulazione il muco si riduce in quantità, e diventa notevolmente più viscoso. Già prima che tu te ne accorga, ha riassunto la forma a reticolato, che impedisce allo sperma di muoversi. Il progesterone, la cui produzione aumenta notevolmente nel giro di 24 ore dall’ovulazione, inibisce la produzione di fluido cervicale. Potresti dunque notare molto poco fluido, ed è possibile che sparisca del tutto. Uno o due giorni prima delle mestruazioni potrebbe ricomparire. E’ normale e non è segno di squilibri ormonali. Semplicemente, la cervice si sta abbassando e si sta aprendo, in preparazione alla mestruazione, e dunque un pochino di fluido cervicale potrebbe manifestarsi alla vista. Inoltre, i livelli di estrogeno e progesterone stanno diminuendo ed è possibile che il progesterone scenda più rapidamente dell’estrogeno, che dunque darà luogo ad una piccola produzione di muco cervicale.

Ogni corpo è diverso, ed è possibile che per te le cose non funzionino esattamente come descritto qui sopra. Le variazioni potrebbero non essere tutte presenti, ad esempio. Monitorare il fluido cervicale ogni giorno per svariati cicli ti farà apprezzare il tuo proprio ritmo, che sarà coerente ciclo dopo ciclo, salvo imprevisti (vedi sotto).

Come leggere i segnali di allarme lanciati dal fluido cervicale

Il fluido ci racconta quanto estrogeno e quanto progesterone abbiamo in circolazione. Questi due ormoni sono fondamentali per il nostro benessere e la nostra fertilità, che non si riduce a quella biologica (avere un bambino), ma si estende a quella mentale, emotiva e creativa. Un sano avvicendarsi dei due ormoni ci racconta un corpo in salute, una mente chiara e calma e un emotività resiliente e fertile.

Senza voler creare inutili e dannosi allarmismi, vediamo ora quali sono i segnali di potenziali squilibri comunicati dal fluido.

Fluido fertile che compare, scompare e poi riappare – ovulazione ritardata

Prima di tutto è  importante ricordare che, mentre la durata della fase lutea è costante per ognuna di noi, ciclo dopo ciclo, e deve durare dai 12 ai 16 giorni, l’ovulazione può variare di qualche giorno, a volte anche svariate settimane. I motivi sono vari e includono malattie, medicine, viaggi, cambi di routine, stress emotivo o fisico (e dunque anche sport o diete intensi). E’ dunque inesatto pensare: le mestruazioni sono in ritardo. In realtà è l’ovulazione ad essere avvenuta in ritardo rispetto al nostro solito, mentre la fase lutea è costante.

Poniamo che abbiate solitamente un ciclo di 28 giorni. Attorno al giorno 10 cominciate a notare un fluido più abbondante e cremoso. Mano a mano che vi avvicinate al giorno 14 diventa sempre più trasparente e filante. Poi all’improvviso ridiventa colloso, e scompare, diciamo il giorno 16. Pensate: ok, ho ovulato. In realtà il marcatore dell’ovulazione (quello che vi dà la certezza matematica e che rende i FAM più affidabili della pillola) non è  il fluido cervicale bensì l’innalzamento della temperatura basale. Poniamo che voi monitoriate anche quella, e che al giorno 16 non notiate nessun innalzamento. Questo significa che per qualche motivo l’ovulazione si è bloccata ed è stata rimandata. Entro qualche tempo il fluido ritornerà chiaro, trasparente, filante, bagnato, e probabilmente avverrà l’ovulazione. Ne consegue che questo ciclo sarà più lungo del solito. Per sapere quanto lungo, basta aggiungere la durata della vostra fase lutea (mettiamo che sia sempre di 14 giorni) al giorno in cui la temperatura basale ha cominciato a salire. Poniamo che sia salita il giorno 20, dunque 20+14= 34. Il vostro ciclo a questo giro durerà circa 34 giorni.

Fluido cremoso/abbondante che ricompare in fase lutea – eccesso di estrogeno

Come dicevamo, il progesterone inibisce la produzione di fluido cervicale. Il progesterone domina la fase lutea (post-ovulatoria), mentre l’estrogeno domina la fase follicolare (pre-ovulatoria). Anche in fase lutea avrete un pochino di estrogeno, in genere in proporzione di 1 a 300 nel test salivare, dove 300 è il progesterone. Se però, per qualche ragione, vi ritrovate con un eccesso di estrogeno in proporzione al progesterone, ecco che il fluido cervicale non scomparirà  mai del tutto, e anzi continuerà a presentarsi come piuttosto abbondante e cremoso anche per tutta la fase lutea. Questo è forse il sintomo con cui siete meno famigliari. Più probabile che questo eccesso di estrogeno lo conosciate attraverso altri linguaggi a lui propri. Irritabilità, pianto apparentemente immotivato,  gonfiori, dolori al seno sono solo alcuni esempi. L’eccesso di estrogeno e relativa carenza di progesterone sono dovuti a cause molteplici. La maggior parte delle volte si riesce a riequilibrare questo scompenso attraverso cambi alla propria dieta e routine. Se avete molto muco in fase lutea, ma nessun altro sintomo antipatico, allora tranquille, va tutto bene e siete semplicemente fatte così.

Fluido che non diventa mai limpido, filante e abbondante – forse è carenza di estrogeno

Passano i giorni, il fluido lo vedete, è colloso, appiccicoso, poi cremoso…….e poi appiccicoso di nuovo, fino a scomparire  e a non ripresentarsi più fino al ciclo successivo. Ehi, dove è finito il mio fluido con rampe di lancio?! Il muco di alta qualità (trasparente, filante, ecc.) non serve solo a procreare prole. E’ indicatore di salute, armonia ed equilibrio, e dunque sarebbe importante avercelo a prescindere dalla propria pianificazione famigliare. Come abbiamo detto, il fluido fertile corrisponde ad alti livelli di estrogeno, che si verificano nei giorni immediatamente precedenti l’ovulazione. La sua assenza costante ciclo dopo ciclo, potrebbe indicare che le ovaie non riescono a produrre abbastanza estrogeno. Vi sentite spesso giù di corda? Avete secchezza vaginale e durante la penetrazione avvertite una fastidiosa sensazione di attrito? No libido no party? I seni sono cadenti nonostante lo sport, giovane età e non abbiate allattato numerosi figli? E’ possibile che la risposta stia nei vostri livelli di estrogeni troppo bassi. Di nuovo, cambiamenti alla vostra routine e dieta sono solitamente sufficienti a risolvere la situazione. E ribadisco, se non avete muco di alta qualità, ma a parte questo non lamentate altri disturbi, allora va tutto bene e siete fatte così.

Fluido abbondante, maleodorante, di colore giallo intenso

Qui siamo in presenza di un’infezione vaginale. Il suo cattivo odore è il principale campanello di allarme. Richiede un consulto medico tempestivo, ma l’ambulanza non sarà necessaria 😉

Volete saperne di più? Con Medulla impariamo a parlare e scrivere il linguaggio del ciclo, per riconoscere tempestivamente potenziali squilibri alla radice, esplorando e creando spazio per uno stile di vita che ci supporta, e apprendendo le domande giuste da porre a specialisti e medici.

 

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